Dal 2008 partecipo ad eventi LEGO dove è sempre presente almeno un treno che gira sul suo bell’ovale di binari. Quando parlo di automazione con gli espositori , ricevo regolarmente commenti entusiasti. Ed al prossimo evento… trovo lo stesso ovale! Scrivo qui alcuni consigli dettati dall’esperienza per chi volesse cimentarsi.
Premetto che esistono due categorie di automazione per i treni, quella casalinga e quella per gli eventi.
Automazione Casalinga | Automazione Eventi | |
---|---|---|
Proprietario | Singolo (monoutente) | Più costruttori (comunitario) |
Tempo di utilizzo continuativo | Un paio d’ore | Minimo 30 ore |
Hardware | Libero (Arduino, polistirolo, roba cinese…) | 100% LEGO (perché siamo ad un evento LEGO!) |
Riutilizzo | Minimo, a meno di non cambiare casa | Illimitato: cambia ad ogni evento |
Pilotaggio | Quadro di controllo del capostazione | Automatico (non voglio essere incatenato alla centralina durante tutto l’evento) |
Tracciato | Tracciato fisso | Tracciato variabile |
Collegamenti elettrici | Fissi | Variabili a seconda della configurazione del diorama |
Alimentazione | Anche a batteria | Rigorosamente con trasformatore |
Lascio l’automazione casalinga alla fantasia ed all’ingegno del novello capostazione, mentre focalizzo l’attenzione sui requisiti per un evento comunitario.
Il requisito per me fondamentale è l’autonomia: è ben diverso alimentare un treno per un paio d’ore piuttosto che per una trentina. I treni a batteria richiedono un continuo cambio ed anche le ricaricabili hanno tempi di ricarica superiori al tempo di utilizzo. Non ultimo il fatto che il telecomando ad infrarossi viene usato anche per tutti i veicoli motorizzati, generando pericolose interferenze sui treni.
Anche con i nuovi Powered-Up il treno gira finché il cellulare o tablet a cui è connesso rimane acceso: un altro dispositivo da ricaricare.
Per questa serie di motivi sono ancora affezionato ai vecchi treni 9V: si attacca il trasformatore e le locomotive girano giorni interi senza fermarsi.
Altro grosso problema degli eventi è il tracciato libero: i fili non arrivano mai dove arrivavano a casa. Per questo motivo la soluzione più semplice che abbiamo sperimentato sono dei moduli indipendenti costruiti da ogni “automatizzatore”. Ogni settore è indipendente dal tracciato globale e può essere sostituito o spostato senza che il diorama ne risenta.
Non ultimo il risparmio: ogni partecipante che vuole costruire un modulo investe molto meno di 100 Euro in un sistema modulare e riutilizzabile al 100% fatto di parti standard ed economiche, indipendente dalla tipologia di treno e di percorso.
Per fare un esempio pratico, vorrei descrivere il mio modulo “stazione a due binari” che si vede nel video “automazioni Itlug Istrana 2015”.
Come in ogni robot che si rispetti, il modulo si compone di hardware e software. Il cuore, anzi cervello è il Mindstorm RCX 1.0, il più vecchio e pure il più economico. Ha la simpatica caratteristica di possedere una presa jack per venire alimentato dal trasformatore dei treni, eliminando completamente il problema batterie.
Per un modulo stazione basta pochissimo: servono dei sensori di luce per informare l’RCX che il treno è arrivato e dei pezzi di binario Flex per isolare elettricamente il tratto stazione dal resto del tracciato.
I sensori luce meritano un discorso a parte: vanno usati a coppie, come i sensori dei cancelli elettrici e vanno attaccati sulla stessa presa. L’RCX gestisce un massimo di tre sensori e tre binari, più che sufficienti per una stazione.
Per ogni binario:
Il modulo inizia con il binario Flex e la coppia di sensori disposta in modo che il treno la attraversi, connessa al primo ingresso dell’RCX: le prolunghe si fanno con i cavi Power Functions.
Si prosegue con almeno due binari dritti per far fermare il treno, connessi alla prima uscita dell’RCX.
Alla fine si chiude il tratto stazione con un binario Flex.
Non dimentichiamo di connettere elettricamente il tratto di binario a valle della stazione con quello a monte!
Il programma è semplicissimo:
aspetto che il sensore cambi lettura
aspetto 3 secondi (tempo massimo che aspetta un bambino: meglio 2 secondi )
accendo il binario
aspetto 10 secondi (il treno esce dal tratto controllato)
spengo il binario
Il tutto ripetuto all’infinito. Eventuali aggiunte sono le benvenute, tipo disabilitare lo spegnimento automatico dell’RCX, controllare se è ancora alimentato con il trasformatore oppure far partire dolcemente il treno. Con un solo binario posso usare le altre due uscite per il semaforo (una per il rosso e l’altra per il verde). Come è la norma dei LEGO, l’unico limite è la fantasia.
Ricapitolo la lista della spesa:
Mindstorm RCX 1.0
Torretta IR seriale per programmare l’RCX
Sensori luce (2 per binario)
Cavo alimentazione per il binario
Prolunghe Power Function
Trasformatore 9V
Binario Flex (almeno 2 pezzi)
Binario 9V (almeno 2 dritti)
Ovviamente va aggiunta la stazione, ma in questo non vi posso aiutare…
Un’alternativa più affidabile e moderna è quella di sostituire l’RCX con il Mindstorms NXT: ha il vantaggio di costare poco, mantiene la memoria anche senza batterie e si trovano in commercio dei trasformatori che sostituiscono il pacco di batterie 9V.
Per gestire i treni con l’NXT vanno impiegati i cavi adattatori x1676
Ecco il programma per tre binari:
Vedi anche l’articolo sull’RCX
Vedi anche l’articolo sullo scambio ferroviario
PS: Visto che di questi tempi non si sa mai, aggiungo che questi software sono forniti così come stanno, senza nessuna autorizzazione della LEGO.
Su questi non vi è alcun supporto ufficiale nè mio nè della LEGO.
Vengono inoltre forniti a titolo gratuito senza alcuna garanzia, utilizzateli a vostro rischio.
Nè la LEGO nè io siamo responsabili di eventuali danni che possono essere provocati dall’utlilizzo degli stessi